I carabinieri del nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Agrigento hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 26 soggetti, ritenuti responsabili di detenzione e traffico di sostanze stupefacenti di tipo cocaina, e hashish nella città di Agrigento e provincia. L’operazione denominata “Piramide”, con il coordinamento del procuratore capo Luigi Patronaggio e del sostituto procuratore Gloria Andreoli, realizzata fra la città dei Templi, Canicattì, Racalmuto, Grotte, Favara, Gela e San Cataldo, ha visto impegnati 150 carabinieri, supportati dai reparti speciali dell’Arma. Le misure sono state firmate dal Gip del Tribunale di Agrigento Stefano Zammuto. I dettagli dell’attività sono stati illustrati nel corso di conferenza stampa, che si è tenuta questa mattina presso il Comando Provinciale di Agrigento, alla presenza del comandante provinciale, colonnello Vittorio Stingo, del maggiore Marco La Rovere e del capitano Alberto Giordano.
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I provvedimenti riguardano 7 soggetti sottoposti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni, due dei quali con l’applicazione del braccialetto elettronico, si tratta di: Mirko Salvatore Rapisarda, di 40 anni di Gela; Ignazio Agrò, 63 anni di Racalmuto; Salvatore Carlino, 31 anni originario di San Cataldo e residente a Canicattì; Salvatore Vetro, 45 anni di Favara; Sabrina Beatrice Palmeri, 38enne di Favara; Calogero Busuito, 50 anni di Grotte; e Gianluca Taibi, 42 anni di Racalmuto.
Gli altri 19 soggetti, residenti ad Agrigento, Racalmuto, San Cataldo, Grotte e Canicattì, sono stati invece sottoposti al divieto di dimora nella Provincia di Agrigento. L’indagine è iniziata nel mese di maggio del 2019, e denominata “Piramide” per via della struttura verticistica creatasi tra i vari pusher, collaboratori di questi ultimi e gli acquirenti, scaturisce da una tempestiva e mirata attività, volta a contrastare il massiccio flusso di cocaina che da Canicatti’ e Caltanissetta, giungeva sulle piazze di spaccio di Agrigento.
L’attività investigativa è stata condotta sia con metodi tradizionali quali servizi di pedinamento e osservazione, sia con attività di natura tecnica quali intercettazioni telefoniche/ambientali e sistemi di localizzazione satellitare Gps. La strategia investigativa ha consentito di acquisire rilevanti riscontri probatori- sequestri –arresti e segnalazioni in seno agli indagati che si erano ricavati, ognuno, un ruolo ben definito nello smerciare la cocaina sia all’ingrosso, piazzando in maniera fluida quantitativi che si aggiravano tra i 50 ed i 100 grammi, sia al dettaglio con la vendita delle singole dosi. Nel corso dell’attività sono stati sequestrati consistenti quantitativi di droga: circa 2 chili di cocaina, e 4 chili di hashish.
Sono stati operati 5 arresti in flagranza di reato e due denunce in stato di libertà, oltre a numerose segnalazioni amministrative riconducibili all’uso personale dello stupefacente operate a carico dei vari acquirenti. Il valore dello stupefacente sequestrato ammonta a circa 100 mila euro. Le posizioni degli indagati verranno sottoposte ad un primo vaglio del Tribunale del Riesame e successivamente al giudizio di merito del Tribunale di Agrigento per l’accertamento, in contraddittorio tra le parti, della eventuale penale responsabilità degli stessi.
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