Vandalismo iconoclasta a Favara
Dopo le scritte blasfeme del maggio scorso sul prospetto de Municipio ed in qualche altro posto significativo della città, Favara deve ancora registrare un altro gesto ignobile, sacrilego e dissennato.
Nel pomeriggio di ieri la scoperta di un gesto inqualificabile verso la grande statua del Cuore di Gesù, collocata sulla cima del monte Caltafaraci, conosciuto popolarmente a Favara come “Muntagnè”; statua che raffigura Gesù con le abbraccia spalancate nel gesto di volere abbracciare e richiamare tutti ad accogliere il suo amore ed alla quale da ignoti sono state mozzate le mani.
Tantissimi i commenti su face book , il social più praticato; tutti di incredulità, stupore, amarezza, condanna, per un gesto iconoclasta blasfermo, vile ed incivile.
E qui ci fermiamo ! per non riferire paragoni ed affermazioni, che offenderebbero – si scrive – gli animali, perché anche quelli più stupidi e feroci non “possono battere in imbecillità, il colpevole o i colpevoli di un simile gesto”.
Superfluo dire, – ( come comunica Adriano Varisano, al quale si deve la realizzazione della nobile iniziativa della statua, meta per tanti di pellegrinaggio, data anche la posizione incantevole del luogo ) – che subito si è trovato chi spontaneamente ha assicurato di volere curare al più presto il restauro della statua.
Proprio tanti i consigli ed i suggerimenti, qualcuno dei quali addirittura vorrebbe lasciare così la statua, a vergogna perpetua di chi ha commesso il gesto; così nel rovescio della medaglia, sarebbe un monito salutare e perenne per dire quasi plasticamente ai favaresi che dobbiamo essere tutti, credenti e non, le mani di Gesù per operare il bene e far crescere nella nostra Favara la cultura della responsabilità e solidarietà.
Una considerazione questa che , a prescindere dell’attuazione o meno del fatto di non procedere a restaurare la statua, resta assolutamente valida ed urgentemente pressante da ogni punto di vista, sia civile che cristiano ed etico.
Perché non si può ignorare che, a Favara come altrove, esistono sacche di emarginazione sociale che forse facilmente, per motivi vari, vengono dimenticate e verso le quali invece si deve fare più puntuale ed attenta non solo l’attenzione delle agenzie educative, ma anche l’azione preventiva, repressiva e punitiva degli organi competenti.
Perché in una società bene ordinata, diversamente da quanto purtroppo non di raro avviene, l’illegalità non può e non deve restare mai impunita.
Ciò anche come frutto di amore vero verso la persona che sbaglia, la cui correzione da parte di chi di dovere non è un optional ma un dovere.
E la punizione, frutto di amore, costringe ed aiuta la persona che ha sbagliato a riflettere per correggersi, cambiare comportamento, reinserirsi nel vivere civile in maniera diversa e positiva.
Soprattutto per i credenti, che a Favara sono tantissimi, ma non solo per loro, davvero per tutti i favaresi il fattaccio iconoclasta costituisce ancora una nuova, forte provocazione per crescere nel senso di corresponsabilità.
Bisogna amare di più questa città, nella continua ricerca del modo più concreto, efficace e capace di incidere positivamente nel tessuto sociale.
Diego Acquisto
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