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Home » Turismo » Turismo, bene agosto ma il settore “non si salva lavorando 15 giorni l’anno”

Turismo, bene agosto ma il settore “non si salva lavorando 15 giorni l’anno”

Valentina Alaimo Di Valentina Alaimo
18 Agosto 2021
in Turismo
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Non solo mare e sole, i turisti scelgono Agrigento soprattutto per l’arte e la cultura. Complice la bella temperatura che si prolunga, per settembre e ottobre si attendono gli americani ma preoccupa lo scenario attuale, l’andamento dei contagi da Covid-19. “La settimana del ferragosto ha fatto registrare una discreta presenza di ospiti- ci dice Enzo Agrò proprietario di una struttura alberghiera di fronte la valle dei Templi-. La percentuale delle presenze è leggermente inferiore rispetto a quella del 2020, il confronto non regge con il 2019.” Sono maggiormente gli italiani a visitare l’agrigentino in questo 2021: “Negli anni scorsi- spiega Agrò- si registrava la presenza di un 85% di stranieri e il 15% di italiani. Quest’anno la situazione è ribaltata. Abbiamo avuto la presenza di giovani coppie italiane che hanno scelto Agrigento per la luna di miele.” Anche  Lyra Ramos che lavora nel settore alberghiero parla di presenze per lo più italiane ma anche francesi, danesi e austriaci: “Ad agosto- dice- siamo stati al completo quasi tutti i giorni”. La preoccupazione del settore turistico è che  la stagione possa chiudersi in anticipo. “Per il prossimo mese di settembre- ci dice Enzo Agrò- abbiamo una discreta prenotazione anche di americani ma siamo preoccupati dei possibili risvolti causati dalla pandemia. Noi speriamo in settembre e ottobre, le imprese non si salvano lavorando solo due settimane l’anno.” Ramos conferma: “Settembre è un’incognita. Sono già arrivate le prime cancellazioni da parte di gruppi di persone e anche di americani che hanno paura della zona  gialla.” Un timore condiviso anche dal presidente regionale di Confesercenti e Assoturismo, Vittorio Messina: “Non dobbiamo pensare che con quindici giorni si salva la stagione. Se a settembre non si dovessero confermare i flussi, potremmo archiviare la stagione del 2021 come una “piccola boccata d’ossigeno”. Il ponte di ferragosto è andato benissimo al di sopra di qualche aspettativa- continua Messina- abbiamo visto una presenza di turisti stranieri, anche il centro storico sta vivendo un momento di grande fulgore commerciale per l’apertura di diversi ristoranti.” E se c’è tanto che piace, quello che continua a fare storcere il naso, più di ogni cosa, è la presenza di spazzatura per le strade. “Ci sono tanti commenti positivi- ci dice Messina- ma la nota dolente è la spazzatura. Oggi non possiamo far crescere un territorio quando un territorio non ci aiuta a crescere.  Il nostro territorio è bellissimo, con la via sacra la scala dei Turchi e, grazie ai grandi sforzi dalla diocesi, la zona del Duomo è un museo ma il centro storico di Agrigento deve essere messo a regime, i turisti che visitano la valle devono vistare anche la città”.   E se qualche turista si è limitato a commentare, c’è stato anche chi ha dichiarato: “La Sicilia è una delle isole migliori ma non tornerò più, è troppo sporca”, parola di un americano in vacanza proprio ad Agrigento. “Spero che si capisca – dice Enzo Agrò- quello che si sta facendo”. Non solo spazzatura ma ci sono stati turisti che hanno lamentano la carenza di servizi: “Piacciono i templi, il museo, il centro storico che, soprattutto per trascorrere le serate, viene preferito a San Leone ma i nostri visitatori- dice Ramos– raccontano di  servizi scandenti. Non c’è, ad esempio, un servizio navetta che accompagna in centro o a San Leone , negli ultimi giorni troppo traffico nella zona di Bonamorone.  Ci sono stati clienti che hanno rinunciato a visitare la valle dei templi perché non sapevano dove parcheggiare l’auto e per la fila interminabile dovuta anche ai parcheggi selvaggi. Molti di quelli  che sono andati e che non avevano il green pass sono rimasti soddisfatti per aver avuto la possibilità di poter effettuare il tampone all’ingresso della valle gratuitamente. I turisti hanno lamentato anche la  tassa di soggiorno elevata”.

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