Sulla Cattedrale e sul Colle la Curia Agrigentina non molla e denuncia il silenzio sospetto.
Di Diego Acquisto
Un silenzio sospetto che induce a non pensare nulla di buono ! è quello che denuncia a chiare lettere don Carmelo Petrone, direttore dell’ufficio delle Comunicazioni della Curia e del Settimanale l’Amico del popolo.
Lo fa ancora alla luce del sole, con un articolo a sua firma sul numero attualmente in edicola e con un titolo carico di inquietante significato che dice : “Dopo tante lettere il silenzio?”.
Riferisce di una visita di funzionari e tecnici di alto e qualificato rango della protezione civile provinciale e regionale, con la presenza dell’ing. Calogero Foti, “lo stesso – con cui don Carmelo precisa di avere avuto un – “chiarimento interno”, di cui egli stesso don Camelo, “aveva già avuto modo di scrivere nel n. 35 de L’Amico”, sulle lungaggini delle complesse pratiche burocratiche .
La presenza sul Colle di così illustri personalità, – praticamente tutti i vertici del PcR (Protezione civile regionale) e non solo ! perché c’erano anche docenti delle Università di Palermo, Salerno e Napoli, – come ha scritto su La Sicilia, il giornalista Gioacchino Schicchi – ha indotto don Carmelo a chiedere spiegazioni “sulle ragioni di quella presenza registrando purtroppo un garbato deciso “no comment”.
Questa la cronaca. Ma don Camelo giustamente si interroga, si chiede e chiede di conoscere quale iter è stato, eventualmente, individuato per salvare il Colle e la Cattedrale. E per intanto – dice – si potrebbe iniziare col rendere pubblici i dati degli ultimi rilevamenti fatti sulla staticità e dire qual l’attuale vera situazione del pendìo. E in attesa “chi fa cosa e con quali risorse”.
Tutte domande che a chiunque sembrano legittime, sia quelle sul monitoraggio del pericolo, che quelle che riguardano i finanziamenti, specialmente perché in gioco ci sono sicuramente notevoli somme.
Don Camelo conclude sconsolato, con un’osservazione che dovrebbe indurre tutti e soprattutto chi ha le mani in pasta ed è direttamente responsabile, a riflettere.
Scrive infatti. “Se c’è una cosa che in tutti questi anni ho sperimentato in questa tortuosa vicenda è che alla fine urla solo il silenzio di chi lascia un vuoto”.
Parole di grande amarezza che non hanno bisogno di commento e che veramente ci si augura da parte di tutti che non abbiano riscontro nella realtà.
Diego Acquisto