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Sicilia gialla, regole spostamenti, bar, negozi, ristoranti

12 Febbraio 2021
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Roma, 12 feb. (askanews) - San Valentino amaro per il mondo della ristorazione e non soltanto. Il divieto di cenare insieme non solo rovinerà la serata a 2,5 milioni di coppie, per lo più giovani e giovanissime, ma peserà per altri 230 milioni di euro sui conti di un settore già in ginocchio da ormai un anno. E non ci sarà alcun beneficio sul piano della sicurezza sanitaria perché i giovani di certo non rinunceranno ad incontrarsi. Con i ristoranti aperti non solo avrebbero potuto passare la serata nel modo che da sempre è il più consueto, ovvero a tavola, ma lo avrebbero fatto in assoluta sicurezza senza dover girovagare in strada alla ricerca di qualche soluzione di fortuna.

Ecco perché Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi, torna a chiedere con forza un cambio di passo nelle misure di contenimento della pandemia da Covid19.
“L’aumento quotidiano del numero di persone vaccinate e il progressivo rallentamento della diffusione del virus – sottolinea la Federazione – ci stanno facendo uscire dalla fase acuta dell’emergenza. È il momento di riconquistare un po’ di qualità della vita sempre prestando la massima attenzione ai comportamenti e ai protocolli di sicurezza sanitaria. Bar e ristoranti sono luoghi nei quali è possibile mantenere il giusto distanziamento senza perdere la necessità di stare insieme". 

Ecco perché Fipe-Confcommercio torna a chiedere la riapertura degli esercizi la sera, fino alle 22, in zona gialla e durante il giorno nelle zone arancioni. Il tutto, garantendo i controlli da parte delle forze dell’ordine per mettere all’angolo chiunque, cittadino o impresa, non rispetti le regole. Non possiamo aspettare oltre: sarebbe stato un bel segnale se fosse partito proprio la sera di San Valentino. Perch é fermare la voglia di 2,5 milioni di coppie, in particolare giovani e giovanissimi, di stare insieme è impossibile. Meglio lasciare che si incontrino in luoghi sicuri come i locali”, concludono.

Roma, 12 feb. (askanews) - San Valentino amaro per il mondo della ristorazione e non soltanto. Il divieto di cenare insieme non solo rovinerà la serata a 2,5 milioni di coppie, per lo più giovani e giovanissime, ma peserà per altri 230 milioni di euro sui conti di un settore già in ginocchio da ormai un anno. E non ci sarà alcun beneficio sul piano della sicurezza sanitaria perché i giovani di certo non rinunceranno ad incontrarsi. Con i ristoranti aperti non solo avrebbero potuto passare la serata nel modo che da sempre è il più consueto, ovvero a tavola, ma lo avrebbero fatto in assoluta sicurezza senza dover girovagare in strada alla ricerca di qualche soluzione di fortuna. Ecco perché Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi, torna a chiedere con forza un cambio di passo nelle misure di contenimento della pandemia da Covid19. “L’aumento quotidiano del numero di persone vaccinate e il progressivo rallentamento della diffusione del virus – sottolinea la Federazione – ci stanno facendo uscire dalla fase acuta dell’emergenza. È il momento di riconquistare un po’ di qualità della vita sempre prestando la massima attenzione ai comportamenti e ai protocolli di sicurezza sanitaria. Bar e ristoranti sono luoghi nei quali è possibile mantenere il giusto distanziamento senza perdere la necessità di stare insieme". Ecco perché Fipe-Confcommercio torna a chiedere la riapertura degli esercizi la sera, fino alle 22, in zona gialla e durante il giorno nelle zone arancioni. Il tutto, garantendo i controlli da parte delle forze dell’ordine per mettere all’angolo chiunque, cittadino o impresa, non rispetti le regole. Non possiamo aspettare oltre: sarebbe stato un bel segnale se fosse partito proprio la sera di San Valentino. Perch é fermare la voglia di 2,5 milioni di coppie, in particolare giovani e giovanissimi, di stare insieme è impossibile. Meglio lasciare che si incontrino in luoghi sicuri come i locali”, concludono.

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La zona gialla è ormai realtà per la Sicilia. Lo certifica l’ultimo monitoraggio (rapporto n.39) Iss-ministero della Salute (dati relativi alla settimana 1-7 febbraio 2021) secondo cui nell’Isola l’Rt è in discesa a 0,66 (era 0,73) e la classificazione complessiva del rischio bassa.

Si attende l’ufficialità da parte del ministero, ma dopo due settimane di zona rossa e altre due di zona arancione, per la Sicilia ci saranno meno restrizioni, così come auspicato dal presidente della Regione Nello Musumeci.

Sicilia in zona gialla e cambiano le restrizioni per spostamenti, bar, negozi e ristoranti. Ecco le novità

In zona gialla bar e i ristoranti sono aperti fino alle 18 con servizio al tavolo, poi solo asporto. Sono aperti anche gli alberghi e all’interno i bar e i ristoranti rimangono aperti a disposizione dei clienti che vi alloggiano

Nella propria regione, se è in fascia gialla, ci si può spostare senza limitazione.

I musei e le mostre sono aperti soltanto il venerdì, chiusi il sabato e la domenica. È raccomandata la prenotazione online e in ogni caso all’interno delle sale si deve mantenere la distanza e i tempi sono contingentati.

Per le seconde case invece, fuori dalla Regione potrà andare soltanto chi dimostra di avere la casa di proprietà o con un contratto di affitto firmato prima del 14 gennaio 2021.

Nei centri commerciali le attività nelle giornate festive e pre-festive sono chiuse, fatta eccezione per le farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie.

Coprifuoco è sempre valido in tutte le zone dalle 22 alle 5 del mattino successivo.

Leggi anche: Sicilia zona gialla per San Valentino, cresce l’attesa

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