di don Diego Acquisto
Succede a Favara nella sorpresa generale
E purtroppo non rientra in quell’auspicio della necessità di un nuovo clima politico di cui abbiamo parlato recentemente in questa nostra testata! anzi, va in direzione proprio opposta, perché non solo non fa onore ad uomini che rappresentano le istituzioni, ma si corre il rischio di danneggiare pericolosamente la reputazione di un città laboriosa che non lo merita affatto.
Ed il riferimento è alla rissa violenta tra due Consiglieri Comunali che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine, unitamente ad un’autoambulanza per trasportare urgentemente al pronto soccorso i due contendenti, diversamente feriti e sanguinanti.
Stiamo parlando dei due eletti nelle elezioni amministrative del giugno dello scorso anno, SCALIA ANTONINO (detto Tonino) classe 1963 del PDR – Sicilia Futura, e di CASTRONOVO CALOGERO, classe1972 del PD, che nella tarda mattinata di ieri, per motivi in corso di accertamento, nella sede istituzionale del Municipio, per discutere come Commissione di una convenzione tra il Comune e la Cultural Farm di Favara, sono venuti alle mani, procurandosi reciprocamente ferite.
Due Consiglieri con una onorata presenza alle spalle di molti anni, proprio come Consiglieri in precedenti legislature amministrative, e su cui nessuno mai aveva avuto alcunché da dire. Ed infatti il pentastellato presidente del Consiglio Comunale Totò Di Naro, condannando “senza appello la violenza messa in atto tra due rappresentanti delle istituzioni”, si è affrettato a dichiarare: “Conosco i due colleghi e mai avrei pensato ad un simile evento”.
Anche la pentastellata Sindaca Anna Alba, chiedendo formalmente ai due Consiglieri di scusarsi con la Città, ha scritto sulla sua pagina facebook: “La violenza non va mai usata in nessun contesto, in nessuna occasione. Ancor più grave e avvilente è la violenza come tentativo di prevaricazione reciproca all’interno delle istituzioni. Mi auguro che quello che è accaduto oggi, durante una seduta di commissione consiliare, non si ripeta mai più e che i partiti politici ai quali appartengono i consiglieri comunali coinvolti prendano i provvedimenti opportuni”.
Come è noto, a Favara la maggioranza in Consiglio Comunale ce l’ha il Movimento 5Stelle, con 14 Consiglieri, mentre gli altri 10 dell’opposizione sono espressione dei diversi Partiti Politici e liste civiche collegate.
I rapporti tra maggioranza ed opposizione nella massima assise cittadina, sin dall’inizio, in questo anno non sono mai stati buoni, al punto che nove Consiglieri dell’opposizione, (Mariafilì Chiapparo, Rossana Castronovo, Laura Mossuto, Sergio Caramazza, Salvatore Fanara, Antonino Scalia, Vito Maglio, Salvatore Giudice e Giuseppe Nobile), appena un mese fa, hanno firmato un mozione di sfiducia al presidente del consiglio Di Naro, accusato, di non tutelare “la dignità del Consiglio e di mancare di imparzialità”. Come è facile notare tra i dieci, l’unico Consigliere di opposizione che manca è Calogero Castronovo, uno dei due contendenti.
La maggioranza pentastellata dei Consiglieri non solo ha respinto la mozione di sfiducia , ma, in un comunicato, ha parlato dell’opposizione, affermando che “le uniche attività svolte, dalle elezioni del giugno dell’anno scorso a oggi, sono state quelle di alimentare ad ogni costo la bagarre politica”.
Questo il quadro poco confortante della situazione !.
Adesso, l’auspicio è che si riesca a superare l’impasse con le decisioni più opportune da parte di chi è in grado di prenderle, subordinando tutto al bene della città, dove una cosa del genere, cioè una rissa proprio violenta nei luoghi istituzionali, mai si era verificata, nemmeno nei momenti della più accesa contrapposizione ideologica del dopoguerra. Quando, anche allora, avevamo personaggi favaresi rivestiti di un grande ruolo ed allo stesso tempo di umanità debole e peccatrice.
Nella scorsa legislatura, l’altra cosa che non si era pure mai verificata nei 70 anni di democrazia repubblicana, sono state le dimissioni in massa ed a catena, di molti Consiglieri Comunali, senza tuttavia potere arrivare allo scioglimento anticipato del Consiglio Comunale, e relativa conclusione in anticipo della legislatura. Che invece si è conclusa regolarmente, dando la parola agli elettori, i quali poi, nel segreto dell’urna, hanno determinato l’esito attuale.
La democrazia si sostanzia di pazienza, tolleranza e rispetto reciproco di chi la pensa diversamente. Il popolo ha il dovere di seguire l’operato dei propri rappresentanti e di valutarlo. E poi decidere al momento giusto, nel segreto dell’urna, che è il modo più civile, responsabile ed efficace.
DIEGO ACQUISTO