Lacrime e commozione per la camera ardente di Pippo Flora, allestita, nel foyer del Teatro Pirandello. Intanto si susseguono i messaggi di cordoglio. Ad accogliere il feretro il presidente della Fondazione Pirandello Alessandro Patti.
“E’ stato un passionario per la nostra città. Uno che, anche negli ultimi giorni della sua vita, ha creduto di potersi ancora impegnare per cambiare direzione con l’ausilio delle sue competenze artistiche. Credeva fortemente e sognava il riscatto della nostra città per la quale ha più volte rischiato, anche con mezzi personali, per le iniziative di successo come le feste di persefone. Ricordo quando mi venne all’improvviso a trovare mentre allestivamo la rassegna del teatro classico presso il giardino botanico. Apprezzò e con lodevole umiltà mi diede buoni consigli sull’utilizzo di un sito straordinario per lo svolgimento di eventi e che sarà riqualificato nei prossimi mesi. Avevamo dei progetti insieme che continueranno a camminare con l’aiuto delle sue idee Perdo un caro amico che presto rimpiangeremo per le sue doti artistiche e per l’amore instancabile della sua terra”. E’ il ricordo di Achille Contino, dirigente del settore turismo e, per lunghi anni, dello spettacolo della Provincia.
“Ha fatto catare e sognare intere generazioni, lui che non ha voluto mai lasciare la sua Agrigento. Una cosa che forse gli avrebbe consentito di coronare il suo successo. Un padre, un amico e un mistero” Lo ricorda così il giornalista del Tg5 Carmelo Sardo(VIDEO).
Mancherà tanto d’ora in poi alla città di Agrigento. Siamo tutti più poveri”. Gli fa eco il giornalista Silvio Schembri.Tutti. Di persone come Pippo Flora ne nascono una ogni almeno 100 anni. E chissà dove nascerà la prossima. Noi intanto siamo stati fortunati ad averlo avuto tra noi. Intere generazioni cresciute con la sua arte, la sua musica e la sua unica ed intensa passione che ha acceso le anime di tanti artisti. Ci rimane una eredità che pesa più di un macigno. Riuscirà la nostra città ad onorare la Sua figura, investendo seriamente nell’arte, nei ragazzi, nella cultura, nella musica e nel teatro? Vedremo. Nel frattempo porterò per sempre con me tantissimi ricordi: quelli da bambino alla Rupe, dove rimanevo a fissarlo mentre suonava il suo pianoforte, passando per le grandi chiacchierate insieme a padre Giammusso, fino ad arrivare a quelli degli ultimi anni. Grazie per tutto quello che ha fatto e per tutto quello che ci ha lasciato. Le dobbiamo tantissimo, professore Flora. Speriamo di averlo meritato.
L’associazione “Strada degli scrittori”, con il suo direttore Felice Cavallaro, raccogliendo le parole di Guardì vuole sottolineare l’importanza di un’artista come Flora per Agrigento, che negli anni ha saputo inculcare in tanti giovani l’amore per la musica e per il teatro. Il Teatro “Pirandello” gli deve tanto e tanto gli devono tutti coloro che continuano ad impegnarsi per fare della Città dei Templi, la patria delle parole e della letteratura, della musica, del teatro e dell’archeologia. Restando in Sicilia, come ha fatto Pippo Flora, e dedicandosi alla formazione delle nuove generazioni”. Sabato alle 11 nella chiesa di San Domenico del capoluogo i funerali.