I giudici della Corte di Appello di Palermo hanno assolto, con la formula “perchè il fatto non sussiste”, Angelo Scopelliti, 74 anni, legale rappresentante della società “Agriscia”, accusato di omicidio colposo e di alcune violazioni della normativa in materia di sicurezza sul lavoro, nell’ambito dell’inchiesta per la morte sul lavoro del quarantanovenne, meccanico, Liborio Di Vincenzo, avvenuta il 16 ottobre del 2010. Accolte le tesi proposte dai legali difensori dell’imputato, gli avvocati Salvatore Maurizio Buggea e Francesca Picone.
Ribaltata la sentenza di primo grado emessa, il 19 dicembre di tre anni fa, dal giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Fulvia Veneziano che aveva condannato l’imputato a 9 mesi di reclusione. L’operaio morì in seguito all’esplosione nell’officina del centro di distribuzione giornali e riviste di contrada “San Benedetto”, nella zona industriale di Agrigento. Sempre in primo grado era stata decisa l’assoluzione per Giovanni Caminiti, 65 anni, di Messina, medico delle due società coinvolte nella vicenda.