Continuano ad arrivare i comunicati di adesione per la marcia promossa dalla Chiesa Agrigentina per manifestare l’indignazione popolare per i ritardi e le inerzie degli interventi necessari per salvare il colle su cui sorge la Cattedrale di Agrigento.
L’appoggio della parte politica.
Anche i Consiglieri Comunali delle liste “Agrigento Rinasce” ed “Agrigento Cambia” aderiscono alla marcia. “La sorte della Cattedrale di Agrigento-dichiarano- non può essere affidata alla retorica delle affermazioni elettorali né può essere argomento di contesa e di divisione tra i soggetti istituzionali che devono fornire le risorse indispensabili per sostenere il consolidamento del costone eliminando tutti gli ostacoli , spesso pretestuosi, che fino ad ora hanno impedito l’avvio concreto della messa in sicurezza del più importante monumento della cristianità agrigentina oltre che dello stesso centro storico”. Esprimono altresì apprezzamento per l’impegno del Cardinale Montenegro a cui hanno fatto seguito le iniziative del Sindaco di Agrigento “che, in modo costante ed in tempi non sospetti, ha operato per rimuovere gli ostacoli burocratici, finanziari e di ogni altra natura che, incomprensibilmente, hanno fino ad ora ritardato l’effettivo avvio dei lavori di recupero statico e strutturale della Cattedrale, ma soprattutto hanno ignorato l’urgenza del consolidamento del costone su cui poggia il corpo di fabbrica”.
La Cattedrale simbolo del paradosso. Nuccia Palermo: “La gente protesta contro la cattiva politica e l’unica risposta sono i comunicati di adesione”
E Nuccia Palermo, consigliere comunale indipendente, esprime la propria riflessione sull’ormai scandaloso problema della Cattedrale. “La Cattedrale di Agrigento ancora una volta– sottolinea- rappresenta le tante contraddizioni del nostro territorio dove confondere chi chiede i propri diritti da chi li nega è fin troppo semplice soprattutto se accade in tempo di campagne elettorali. Una marcia, una manifestazione importante ma ancor più importante sarebbe fare un’azione verità sulle responsabilità e sulle motivazioni per le quali oggi la città sia quasi costretta a mostrare il proprio risentimento verso una politica assente cercando di spingere le autorità politiche competenti ad un’azione concreta”. “La sfilata di comunicati di adesione, tra nuove ammiccanti starlette e vecchi acrobati politici nel tentativo di non cadere da una fune sempre meno stabile – continua Nuccia Palermo – cozza con una realtà sempre meno vivace e più sonnolenta. Tante le passerelle dei rappresentanti di governo regionali e nazionali contornate da centinaia di parole, la realtà, però, è che sono trascorsi ben sei anni e mezzo e che il sempre più imminente rischio crollo, investendo tutte le attività commerciali della zona e di ben 28 famiglie che rischiano di essere sgomberate, potrebbe rappresentare un ennesimo colpo ad una realtà già defraudata qual è quella agrigentina”.
Per il sindacato Cisl di Agrigento “la marcia per la Cattedrale è un evento che unisce”.
“L’appello dell’Arcivescovo cardinale Montenegro e della Comunità Ecclesiale di Agrigento- scrive il Segretario Maurizio Saia- deve essere inteso come un evento che unisce e non divide. Non può diventare una marcia contro la politica, come si legge e non solo sui social, da parte di “opinionisti” che alimentano il dissenso. È evidente a tutti che la nostra comunità è in ritardo sulla prevenzione del dissesto idrogeologico e che il problema della fragilità del nostro territorio e dell’esposizione al rischio di frane e alluvioni è un tema su cui la politica deve prendere impegni precisi. Proprio per questo motivo, invece, la politica “deve” metterci la faccia, per risolvere velocemente il problema ed eliminare i rischi a cui sono sottoposti i cittadini. I ritardi, causati anche dalla mancata convergenza sugli interventi da attuare, da parte dei tecnici coinvolti per l’elaborazione dei progetti, devono essere recuperati”. “Si prenda spunto da questo evento-conclude Saia- per aprire una discussione su una grande alleanza per la città. Una marcia che fomenti ulteriori divisioni non è utile a nessuno ed una marcia monca della politica è una marcia monca anche di portatori di interessi oltre che di detentori di responsabilità”.