Diversi genitori di alunni disabili degli istituti comprensivi della città di Agrigento, si sono rivolti alla Procura della Repubblica, perché i loro figli potrebbero essere privati del servizio di assistenza all’autonomia, e alla comunicazione per mancanza di fondi. Un’ipotesi sempre più concreta che potrebbe diventare realtà a partire dal 12 novembre.
A comunicarlo ai presidi è stato lo stesso Comune con una nota inviata il 16 settembre scorso e, nonostante alcuni incontri con le cooperative tenutasi in questo mese, il rischio della sospensione del servizio oramai è dietro l’angolo. I genitori, soprattutto le mamme sono sul piede di «guerra». Non piace l’ipotesi di ridurre le ore giornaliere da 4 a 2. Almeno fino al 22 dicembre quando, queste almeno sono le rassicurazioni fornite, il servizio riprenderà regolarmente.
Una vicenda che vede da una parte i genitori che lamentano una condotta discriminatoria verso gli studenti diversamente abili, e per questo si sono rivolti all’Autorità giudiziaria, e i lavoratori che denunciano uno stato di precarietà poiché tale condotta porterà a non rispettare le ore definite da un contratto lavorativo.