“E’ lui, lo riconosco. Posso sbagliarmi perchè sono passati tanti anni, ma a me sembra lui”. Maria Chicchirillo, la vedova dell’imprenditore Diego Passafiume, ha indicato in aula Filippo Sciara, collegato dal carcere di Parma, e inquadrato in volto, dopo aver tolto la mascherina, al processo, in corso di svolgimento davanti alla Corte di Assise del Tribunale di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara.
Sul banco degli imputati siede il cinquantaseienne, boss ergastolano di Siculiana, accusato dell’omicidio dell’imprenditore edile ucciso a 41 anni il 22 agosto 1993, a Cianciana. All’epoca dell’agguato la donna si trovava in auto col marito, la madre, la nipote e due figli. “Un commando – ha proseguito – è entrato in azione e ha sparato all’impazzata, stavamo andando in campagna a festeggiare l’anniversario di matrimonio”. Passafiume morì sul colpo. La suocera e la nipote dell’imprenditore restarono ferite.