Fissata per giovedì 28 maggio l’udienza dinnanzi ai giudici della Corte di Appello di Palermo, del procedimento scaturito dall’inchiesta antimafia “Vultur”, che ha fatto luce sulla famiglia mafiosa di Camastra, e su un giro di racket estorsivo, che sarebbe stato imposto ad una ditta di onoranze funebri del piccolo paese dell’Agrigentino.
In quella data si terrà l’audizione del perito Fontana, che ha trascritto le intercettazioni dell’inchiesta e chiarirà se quella conversazione fra il boss Rosario Meli e il presunto cassiere della famiglia di Camastra, Vincenzo Piombo, è stata inserita agli atti del dibattimento, oppure è stata utilizzata per sbaglio, dai giudici al processo di primo grado.
Nei mesi scorsi sono state sentite le presunte vittime di estorsione. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Angela Porcello, Santo Lucia, Raffaele Bonsignore, Giuseppe Barba, Antonino Reina, Vincenzo Domenico D’Ascola e Lillo Fiorello.
In primo grado inflitta la condanna a 17 anni e 6 mesi di reclusione a Rosario Meli, “U puparu”; 14 anni e 6 mesi per il figlio Vincenzo Meli; 13 anni e 6 mesi al tabaccaio Calogero Piombo; 22 anni in continuazione con altre sentenze a Calogero Lillo Di Caro, esponente di rilievo della mafia di Canicattì.