Ristoranti e bar aperti , gente che cena o pranza ai tavoli è qualcosa a cui , a causa della pandemia, non si era più abituati. Vedere le attività riprendere a lavorare è cosa tanto piacevole. Ma ad Agrigento, se da un lato si gioisce, dall’altro si punta il dito contro una nota stonata: le auto parcheggiate a bordo dei marciapiedi della via Atenea e altre in transito “che spoetizzano la scena”, commenta Mario Aversa di Agrigento punto e a capo. “Con il passaggio dei mezzi- continua- turisti e cittadini sorseggiano una bevanda e respirano scarichi di marmitta”. Stessa scena nel lido sanleonino. In sordina si chiede l’isola pedonale in via Atenea e sul lungomare di San Leone. “Io evito la via Atenea- commenta un’agrigentina sui social- non ci farei passare neanche i residenti. A Lucca, in Toscana, i residenti di via Di Finlungo , di certo non parcheggiano sotto casa e non si è costretti a passeggiare in mazzo allo smog. Queste cose i turisti le notano , come notano i formicai di auto a San Leone. Vengono una volta e non tornano più”. Non solo smog ma a fare la sua parte è anche il rumore delle auto amplificato nelle strade e nei vicoli del centro, che non sono state progettate certo per sostenere il traffico di auto. L’inquinamento sonoro non è solo fastidioso, ma diventa spesso una patologia, soprattutto se disturba il sonno e in via Atenea insistono diversi b&b.
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