L’ex pentastellato, ora componente del gruppo misto alla Camera è voluto tornare sulla questione dei “Suv acquistati dal comune di Agrigento” scrivendo una lettera indirizzata agli assessori della giunta municipale:
Gentili Assessori,
Abbiate pazienza. È un problema di primo ordine se nella nostra città, colma di diseguaglianze e sofferenze, un finanziamento governativo di ben 130mila euro, destinato ai minori in condizione di disagio economico e sociale, non viene speso nei primi tre mesi dalla sua emanazione. C’è un assoluto carattere di urgenza. Perchè allora da luglio non avete mosso un solo dito, aspettando la fine di novembre? Non è una giustificazione affermare che non ci sia stata scelta, che “o i SUV o i fondi sarebbero andati persi”, perché non ci si può ridurre all’ultimo momento. Attivazione del doposcuola comunale, organizzazione di visite culturali in Sicilia, babysitting, corsi di lingua inglese, di arte, musica o sport. Ecco cosa avreste dovuto fare per i minori di Agrigento con quei soldi, non acquistare quattro automobili di lusso, la cui utilità e destinazione, ai fini del bando, è del tutto incerta; non ci sono giustificazioni. Da cittadino agrigentino vorrei anche conoscere il motivo che vi ha spinto a comprare nove portatili al doppio del loro valore commerciale.
E quanti altri soldi perdiamo perché non ve ne accorgete, perché non conoscete le modalità in cui spenderli? Quanti altri bandi, non gestiti a dovere, relegano Agrigento a città misera e senza prospettive di benessere e sviluppo? Avvaletevi delle realtà più virtuose della città, possono aiutarvi, ma probabilmente non le troverete tra le vostre amicizie, ma nella società civile, quella che non vuole immischiarsi in certe vetuste dinamiche politiche.
Non potete amministrare in questo modo, non potete continuare a chiudere gli occhi di fronte a una città che si sta letteralmente svuotando della sua popolazione, non potete più fingere che qui fare impresa risulti sempre più difficile e proibitivo. Non potete rimanere silenti di fronte a spartizioni per nulla meritocratiche di incarichi e finanziamenti, al monopolio da parte di determinate organizzazioni politiche di interi settori, dalla cultura, agli eventi, all’associazionismo, secondo le più becere e antiche logiche di partito.
Il problema è anche nella nostra generazione, ancora impotente di fronte all’affermazione costante di un sistema peggiorativo di gestione della terra in cui siamo nati. Tocca a noi alzare la testa, cari concittadini, perché in fondo siamo noi stessi gli artefici del destino della nostra città.
Agli Assessori consiglio di chiedere scusa, perché è molto più nobile ammettere un errore rispetto all’attacco frontale nei confronti di chi denuncia.Chi vi scrive non è mosso che dal solo desiderio di veder fiorire la propria terra.