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Home » top2 » Eraclea Minoa, dal palco greco al palco verde: la trasformazione che ha fatto impazzire il vento e la pioggia!

Eraclea Minoa, dal palco greco al palco verde: la trasformazione che ha fatto impazzire il vento e la pioggia!

Domenico Vecchio Di Domenico Vecchio
22 Gennaio 2024
in top2, Editoriali
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Il Teatro Antico di Eraclea Minoa non sarà più solo un palcoscenico per le tragedie greche, ma un moderno stadio di calcio! Francesco Cellini, insieme al suo team di esperti, si è aggiudicato il concorso del Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi per portare il teatro nel ventunesimo secolo. Un progetto che ha conquistato tutti, dalla commissione ai viaggiatori del Settecento.

Il team di architetti era chiamato a risolvere il dilemma di come proteggere i resti antichi dagli umori del tempo: vento, pioggia, salsedine e acqua di risalita. Ma non solo! Dovevano anche rendere il tutto accessibile e visivamente accattivante per tutti. Una sfida delicata, che coinvolgeva archeologia, architettura e conservazione, ma che il team ha affrontato con una buona dose di genialità e un pizzico di sana follia.

La struttura proposta è stata descritta come un mix armonioso tra l’antico e il moderno, capace di proteggere la cavea dagli agenti atmosferici senza rinunciare alla fruizione visiva e all’accessibilità. Ma il colpo di genio? La copertura assume la forma di una cavea verde, totalmente reversibile, che si fonde con il paesaggio circostante. Un tocco di classe che si ispira all’idea dei viaggiatori del Settecento e che aggiunge un po’ di glamour al teatro ellenistico.

Il tetto giardino non è solo uno sfizio estetico: è pensato per essere utilizzato come luogo di ritrovo e anche come riparo per la salvaguardia del monumento. Un’idea che unisce l’utile al dilettevole, permettendo ai visitatori di godere del paesaggio circostante dalla parte più bassa, dove sono disposte gradinate temporanee per spettacoli all’aperto. Quindi, oltre a viaggiare nel tempo, ora si potrà anche assistere a performance sotto le stelle!

Ma il progetto non si ferma qui: c’è anche la sistemazione degli ingressi, un’area di parcheggio futuristica, un nucleo d’ingresso con uffici e servizi, e l’Antiquarium. Insomma, non solo un restauro, ma una vera e propria rivoluzione che ha fatto impazzire il vento e la pioggia, riducendo il loro impatto con accorgimenti viabilistici e paesaggistici ad hoc.

In conclusione, il Teatro Antico di Eraclea Minoa si prepara a fare il grande salto nel ventunesimo secolo, trasformandosi da palcoscenico greco a palco verde, pronto a ospitare spettacoli e a incantare tutti con la sua nuova veste moderna e glamour. Che il vento porti la notizia!

«La struttura progettata per il teatro, dall’armonico rapporto con l’ambiente e il sito archeologico – spiega la commissione che ha valutato i progetti – riesce a proteggere la cavea dagli agenti atmosferici (pioggia, vento), non precludendone la fruizione visiva e l’accessibilità, e risulta essa stessa resistente agli eventi meteorici e di agevole manutenzione essendo calpestabile e raggiungibile in tutte le sue parti. Ottimale, e illustrata in modo esaustivo, appare la soluzione proposta per lo smaltimento delle acque meteoriche che sfrutta la conformazione della copertura».

«Si è voluto ricreare – hanno spiegato i progettisti nella relazione tecnica – un luogo ampiamente condiviso con il contesto paesaggistico, fruibile in tutte le sue parti, utilizzabile come tetto giardino e come riparo per la salvaguardia del monumento. La copertura prende la forma di una cavea verde pensata come struttura totalmente reversibile e segnando la continuità tra il fascino delle rovine nell’idea dei viaggiatori europei del Settecento e la necessità di dialogare con gli elementi del paesaggio e del territorio costiero. Il teatro ellenistico rimane visibile sia dalla quota del tetto giardino, attraverso un lucernario opportunamente schermato per mitigare l’azione dei raggi UV, che ne percorre la forma circolare in sommità, sia alla quota dell’orchestra ellenistica, da cui si accede ai resti archeologici, al di sotto della copertura. La soluzione adottata per la struttura consente di godere del paesaggio circostante all’interno del tetto giardino, dove nella parte più bassa sono disposte tre file di gradinate per complessivi 200 posti, che offrono ai visitatori l’opportunità di presenziare ad eventuali spettacoli all’aperto tramite il montaggio di strutture temporanee».

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