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Home » Sanità » Covid, ancora lunghe file nei centri vaccinali di Agrigento. Pullara: riportare operatori a 36 ore lavorative

Covid, ancora lunghe file nei centri vaccinali di Agrigento. Pullara: riportare operatori a 36 ore lavorative

3 Gennaio 2022
in Sanità, Salute
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Molte centinaia di persone anche oggi in coda ad Agrigento nei centri vaccinali per sottoporsi al vaccino contro il Covid. Nel capoluogo ieri alle 21 erano state somministrate ben 1.662 dosi di cui 1.253 al Palacongressi, 216 a Porta di Ponte e 193 al Centro Commerciale Città dei templi.  Le code sono molto lunghe come all’inizio della campagna vaccinale. I provvedimenti del governo spingono molti agrigentini a fare la terza dose o ad altri a entrare nel giro dei vaccinati. Alle 17 di oggi sono ben 1.299 le dosi somministrate, di cui 818 al Palacongressi, 303 a Porta di Ponte e 178 al Centro Commerciale Città dei Templi. Allo stesso orario della giornata precedente erano state 1.459 le dosi somministrate.

La variante Omicron corre, Carmelo Pullara:  “Riportare gli operatori a 36 ore lavorative”. 

“La variante Omicron corre in tutta la provincia e fa registrare numeri sempre più elevati. Per i cittadini sono tornate le code in farmacia, difficoltà nel reperire tamponi ad un prezzo equo, code nei centri vaccinali e perfino lunghe attese per il tampone domiciliare. Problemi comuni del nostro territorio, con cittadini che segnalato ritardi nel sistema di tracciamento. Criticità  che di certo all’Asp non possono sfuggire. C’è poi la questione legata al ritiro dei rifiuti speciali di chi è in isolamento domiciliare per Covid. Chi può accumula l’immondizia non ritirata sui balconi, altri sono costretti ad accatastarla in un angolo della casa, sui pianerottoli dei condomini, davanti alla porta di casa. Attese di oltre sette giorni. Cosa si aspetta ad incentivare il servizio porta a porta e perchè dall’Asp non accelera per le certificazioni? Il problema non è solo nel capoluogo, ma in tutti i comuni della provincia si registrano criticità. Si potrebbero anche coinvolgere i comuni. Poi c’è la questione tamponi rapidi che in farmacia costano tanto di più rispetto la media europea e che adesso sono anche introvabili.  Non meno importante la questione degli operatori degli hub vaccinali che visto incrementi contagi chiediamo alla direzione dell’Asp di riportare tutti a 36 ore lavorative. Anche in questa direzione ci aspettiamo una pronta risposta”. “Già dal 1 gennaio – fa sapere il commissario straordinario per l’Asp Mario Zappia – abbiamo integrato le ore  dei lavoratori e siamo pronti a ulteriori rinforzi”. I dipendenti sono passati da 18 a 24 ore”.  Leggi anche: Si sente male all’hotspot, in elisoccorso trasferito al San Giovanni di Dio

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