Un operatore socio sanitario di Aragona, Angelo Fantucchio, di 54 anni, è morto per Coronavirus, a Corigliano Veneto, dove viveva e si trovava per lavoro da oltre un anno. L’uomo operava in una struttura privata. Una settimana fa si era sentito male, e sottoposto al tampone è risultato positivo al Covid. Appresa la notizia la comunità aragonese si è stretta attorno ai familiari dell’uomo.
Sale a 10 il numero delle persone nate in provincia di Agrigento e decedute per il Coronavirus fuori dall’Isola. Appena una settimana fa era deceduta una infermiera Lidia Liotta 55 anni, di Sciacca, residente in provincia di Bergamo, contagiata da Covid-19. Viveva nella città lombarda con il marito, dipendente del comune di Villongo, e una figlia di 20 anni. Lidia lavorava presso “Villa Serena”, una RSA (Residenza Sanitaria Assistita) situata nel comune di Predore, nella Bergamasca.
Il Coronavirus nella struttura si è diffuso rapidamente. La saccense, che ha continuato a lavorare per non abbandonare gli anziani ospiti, si era sentita male. Ricoverata d’urgenza all’ospedale di Ome, nel Bresciano, la sua situazione è di ora in ora peggiorata, con gravi conseguenze polmonari, che l’hanno portato al decesso.
Il primo a perdere la vita per Coronavirus lontano dalla provincia di Agrigento è stato un quasi settantenne di Cianciana, stessa tragica sorte è toccata a poco più che cinquantenne di Santa Elisabetta residente a Bergamo, morto in un ospedale di Milano.
Altri decessi un licatese al Nord e un favarese quarantenne a Bruxelles. Poi la morte di un impiegato postale di Grotte di quasi sessant’anni, residente a Merate, in provincia di Lecco.
Poi un ottantenne di Aragona, impiegato di banca in pensione, in un paesino dell’Emilia Romagna dove viveva da parecchi anni, e un uomo di Canicattì, residente a Merate in provincia di Lecco.