Cattedrale di San Gerlando, Montenegro: “una mamma in coma senza speranza”
di Giuseppe Tarallo
Nella giornata di ieri, il cardinale Montenegro è tornato a parlare di un argomento scottante che sembra non trovare sbocchi. Purtroppo lo stato in cui versa è sotto gli occhi di tutti, tra pavimentazione irregolare e crepe profonde, e l’intervento per la definitiva messa in sicurezza sembra essere lontano e costoso. Raggiunto dai microfoni di Teleacras, il Cardinale Franco Montenegro ha dichiarato quanto segue: “Ogni giorno che passa la nostra amata cattedrale rischia di non esserci più, a meno che non si dia immediato inizio ai necessari lavori di ristrutturazione; è come una grande mamma in coma e coloro che dovrebbero curarla si allontanano inesorabilmente, invece di provarle tutte. Attualmente sarebbe più opportuno iniziare i lavori, piuttosto che andare alla ricerca dei responsabili di questa situazione.”
Purtroppo non c’è solo l’indifferenza delle istituzioni, ma anche quelle più gravi dei cittadini e della comunità ecclesiastica in generale, come dichiarato dallo stesso Montenegro, che afferma: “L’indifferenza delle Istituzioni possiamo anche aspettarcela, ma il mancato interesse dei credenti agrigentini e della comunità ecclesiastica mi sembra ancora più grave. Se consideriamo la cattedrale come una chiesa qualsiasi, allora non ha alcuna importanza il suo destino, tanto nel territorio agrigentino sono presenti tante altre chiese; ma se si dà alla cattedrale la giusta importanza che merita, allora dobbiamo muoverci tutti insieme per convincere chi di dovere a darsi una mossa”.
Si susseguono gli scarichi di responsabilità da un’istituzione all’altra, ma nel frattempo aumentano i pericoli per i cittadini di Agrigento a causa delle gravi condizioni di instabilità della collina su cui poggia la cattedrale. Sull’argomento si è espresso anche il primo cittadino di Agrigento, che ha così commentato la situazione: “Il finanziamento per iniziare la ristrutturazione e la messa in sicurezza della struttura è presente e verosimilmente si potrà dare ufficialmente inizio ai lavori già a dicembre. Il vero punto debole della cattedrale è la collina su cui poggia che versa in una condizione di instabilità molto grave. A causa di un problema di competenze, non si è indetta la gara d’appalto che riguardava il progetto per la messa in sicurezza del colle; sotto questo punto di vista la situazione è in stallo. I lavori che riguardano il colle sono indispensabili per evitare il ripetersi della tragica frana del 1966. Paradossalmente le risorse ci sono, manca la volontà dell’uomo”.
Con questo ennesimo appello si spera di scuotere i responsabili ad iniziare i necessari lavori di messa in sicurezza, in quanto il lento e continuo scivolamento del colle allarma i residenti della via Santo Stefano che in futuro prossimo potrebbero essere costretti, così come dichiarato dal sindaco Firetto, ad abbandonare le proprie abitazioni per ragioni di sicurezza.