Potrebbe estendersi ad altri comuni siciliani, compreso quello di Agrigento la caccia ai furbetti dei buoni spesa senza averne diritto. Già nelle scorse ore finanzieri del Comando provinciale di Enna, nell’ambito del dispositivo di vigilanza predisposto per far fronte all’emergenza sanitaria, economica e sociale causata dalla pandemia hanno condotto una serie di controlli nei confronti dei beneficiari dei Buoni spesa erogati dai Comuni alle famiglie in difficoltà e destinati all’acquisto di generi alimentari e di prima necessità. Le attività ispettive, svolte con riferimento ai dati acquisiti presso ciascuno dei venti Comuni della provincia ennese, si legge in una nota delle fiamme gialle, si sono sviluppate mediante il riscontro della veridicità delle informazioni dichiarate in sede di autocertificazione dai richiedenti, riferibili a ciascun componente del relativo nucleo familiare. Tra i primi controlli effettuati quelli sull’assenza di altre forme di sostegno, come ad esempio il reddito di cittadinanza, o la presenza di disponibilità economiche incompatibili con lo stato di necessità. In un caso, spiegano i finanzieri, il soggetto possedeva circa 40mila sul proprio conto corrente, in un altro il buono spesa era stato richiesto, in tempi diversi, da diversi membri dello stesso nucleo familiare. Al termine dei controlli, le posizioni irregolari sono risultate 304, per un importo complessivo illecitamente percepito di oltre 75mila euro, per il quale sono state elevate sanzioni amministrative per 225 mila euro. A ciascun trasgressore, infatti, è stata applicata una sanzione pari al triplo del buono incassato indebitamente, mentre la sua posizione è stata segnalata al Comune di residenza al quale dovrà restituire anche il valore del buono ottenuto.