Il Miur lo ha definito l’autore più amato dai giovani: gli studenti del Liceo Classico e Musicale Empedocle hanno incontrato, questa mattina, al teatro Pirandello di Agrigento, lo scrittore e docente Alessandro D’Avenia. Al centro della mattinata l’Odissea, il poema epico forse più noto e amato della nostra civiltà. Il libro di D’Avenia “Resisti, cuore” porta per sottotitolo L’Odissea e l’arte di essere mortali. L’autore narra le avventure di Ulisse con l’intento di evidenziare come la sua esperienza si rifletta in modo considerevole nel viaggio esistenziale di ciascun individuo verso il raggiungimento della propria realizzazione personale. Essere mortali non è solamente un dato di fatto, come potremmo pensare; Ulisse sceglie deliberatamente di esserlo e con questa decisione, tutt’altro che scontata, mostra un percorso che lo scrittore ripercorre con trasporto, precisione e passione. “L’Odissea è l’unica opera che noi utilizziamo come metafora della vita- spiega l’autore-. Dentro di noi c’è una chiamata ad essere eroi che oggi, forse, stiamo un pò dimenticando perchè così ipnotizzati da una cultura che ci porta sempre altrove, ci dimentichiamo che l’eroe ce lo abbiamo dentro. Un libro che obbliga a considerare la propria Odissea personale. La prima metà del testo è un viaggio, ma dimentichiamo che nella seconda metà Ulisse arriva come un poveraccio nella sua terra, Itaca, e non viene riconosciuto come un grande eroe; solo grazie alle relazioni fondamentali , moglie, figlio, cane, padre, amici, ritorna ad essere Ulisse. Forse questo ci dice che dobbiamo rientrare in ciò che è essenziale per ritrovare la felicità.” L’Odissea non è solamente un poema dedicato a un viaggio avventuroso ma è un’opera che aiuta a “resistere”, nel senso di “ri-esistere”.
“Ulisse è lì da 3000 anni perchè ci deve ricordare come si fa a vivere- dice D’Avenia- noi, costantemente, ci dimentichiamo di vivere e ci dedichiamo a cose non essenziali.”
Entusiasta il dirigente dell’Empedocle, Marika Helga Gatto: “Credo che sia il libro più adatto per gli studenti del Classico ed è importante confrontarsi con un autore che ne ha fatto quasi un manuale di vita. L’invito di Alessandro D’Avenia è di accogliere i nostri limiti e trasformarli in opportunità, cosa che la scuola al suo interno cerca ogni giorno di fare, andando anche oltre le discipline”.
Se è vero che da sempre la vita è stata definita come un viaggio, l’Odissea suggerisce che si tratta di un viaggio di ritorno. E se abbiamo perso la gioia della nostra odissea, rileggere il poema, e invitare a farlo ai più giovani, è il modo migliore per “fare ritorno”.
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