AgrigentoOggi
  • Agrigento 2025
  • Editoriali
  • Valle dei Templi
  • Turismo
  • Scuola
  • Cinema
  • Cultura
  • Calcio
No Result
View All Result
  • Agrigento 2025
  • Editoriali
  • Valle dei Templi
  • Turismo
  • Scuola
  • Cinema
  • Cultura
  • Calcio
No Result
View All Result
AgrigentoOggi
No Result
View All Result

Home » Piccoli racconti di città » ALBERI  DI  CITTA’

ALBERI  DI  CITTA’

Lorenzo Rosso Di Lorenzo Rosso
10 Maggio 2021
in Piccoli racconti di città, Beato Rosario Angelo Livatino da Canicattì
Share on FacebookShare on Twitter

Avvertiva il poeta Guido Ceronetti  che “gli alberi di città conducono una vita grama” riferendosi soprattutto alla proliferazione cancerosa degli spazi urbani “dove l’albero rantola semiasfissiato dai gas”. A Ceronetti  faceva eco il nostro Luigi Pirandello, che paragonava questi alberi di città a dei carcerati: “Il breve cerchio che il lastrico della via lascia attorno al tronco – scriveva – è tutta la loro campagna”.   

Se potessero, scapperebbero via, questi poveri alberi cittadini, prigionieri senza colpa di una città che li ama troppo poco; basti vedere in quale maniera “spregiudicata” troppo spesso vengono capitozzati o maltrattati. Un esempio per tutti il pinus strobus che cresce maestoso nel giardino di Porta di Ponte di fronte la biblioteca comunale; un esemplare magnifico che rischia di essere strangolato da fil di ferro che cinge la sua corteccia ormai da decenni. Comunque sia, gli alberi sono sempre lì, fermi, un po’ come delle pietre, a prendere tutto quello che viene. Eppure anche gli alberi raccontano la storia di questa città. Quanto avrebbe da dire il vecchio ficus di Bonamorone sotto il quale si narra trovarono frescura le truppe del generale Garibaldi oppure le Jacarande del Viale della Vittoria, fatte arrivare ad Agrigento dall’Africa, grazie all’interessamento del mecenate Alexander Hardcastle che ne fece piantare a decine tra la Valle dei templi e la città. Come si può rimanere indifferenti di fronte alla maestosità di quel cedro del Libano che spicca su tutti gli altri alberi, sotto la via Crispi. Quest’ultimo si racconta che sia stato donato alla città dal Re nell’Ottocento, durante una sua visita ufficiale e piantato in suo onore in quello spazio dove oggi sorge la “Villa del Sole”. E che dire dei due altissimi cedri che si ergono solitari, poco distanti, quasi a fianco dell’edificio della Banca d’Italia? Forse, con la palma di Porta di Ponte e gli altri alberi secolari che costituivano il polmone verde di Villa Garibaldi, questi cedri sono tra le piante più longeve della città dei templi.  Gli alberi sono le colonne del mondo – dice un vecchio adagio dei nativi d’America. – Quando gli ultimi alberi saranno stati tagliati, il cielo cadrà sopra le nostre teste!”

LORENZO ROSSO

 

 

Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp

Previous Post

L’agenda del Giudice Livatino e il “mistero” delle tre lettere

Next Post

Successo per ultimo lavoro del cantautore e musicista siciliano Lillo Puccio

Testata iscritta al n.289 – Registro Stampa Tribunale di Agrigento in data 18 Settembre 2009 – Direttore Domenico Vecchio – P.I. 02574010845 – Copyright © 2009 – 2025 – [email protected] Iscrizione ROC n.19023

Per la tua pubblicità su agrigentooggi.it

Copyright © 2023

No Result
View All Result
  • Agrigento 2025
  • Editoriali
  • Valle dei Templi
  • Turismo
  • Scuola
  • Cinema
  • Cultura
  • Calcio

Copyright © 2025

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist

No Result
View All Result
  • Agrigento 2025
  • Editoriali
  • Valle dei Templi
  • Turismo
  • Scuola
  • Cinema
  • Cultura
  • Calcio

Copyright © 2025