AKRAGAS: INESPERIENZA E JELLA
di Eugenio Cairone
Le occasioni all’Akragas e i 3 punti alla Paganese.
Il 2 a 0 è sicuramente frutto dell’inesperienza, ma a mandare all’inferno l’Akragas, ancora una volta, ha contribuito la jella.
Reginaldo, l’attaccante brasiliano della Paganese, è andato al raddoppio quando l’Akragas, poco prima, aveva avuto la palla del pareggio con Cochis.
E sul risultato di parità avremmo visto un’altra gara.
Peccato per quella distrazione difensiva al quarto d’ora che ha spalancato la nostra porta. Ma le distrazioni di questo tipo non sono un caso o una novità in casa Akragas. Si dice che non ci devono essere attenuanti di fronte ad una sconfitta. Giusto.
Ma una squadra che a 30 secondi dall’inizio conquista il primo calcio d’angolo e un minuto dopo si ritrova una palla gol per passare in vantaggio con Longo, un ex, e poi un palo che ancora sta tremando e ancora la traversa sfiorata, onestamente non si può crocifiggere ma “processare” Si.
Perché bisogna capire di quale male soffre la squadra allenata da Raffaele Di Napoli.
A Pagani abbiamo visto l’Akragas dare il massimo nei minuti iniziali.
La solita illusione che qualcosa di buono potesse accadere grazie alle occasioni migliori che la squadra ha avuto.
La dea bendata, però, allo stadio “Marcello Torre” ha indossato esclusivamente la maglia dei campani.
Per i biancoazzurri, solo danni e un’altra grande maledizione come il palo centrato da Gomez. A fare festa sono i campani, risultati più bravi.
Per noi, adesso…. la solita litania aspettando la prossima.
Eugenio Cairone