di Eugenio Cairone
Forse il silenzio stavolta dovremmo farlo noi anche perché scrivere di Akragas oggi è più difficile del solito.
Non vincere dal 18 settembre e continuare a perdere in casa è davvero una brutta storia. Quante volte abbiamo imprecato contro la sfortuna ritenendola “colpevole” delle disfatte. Ma adesso non ci sono attenuanti.
Oggi ad essere in confusione è stato anche l’arbitro di Mantova che ne ha combinate di tutti i colori a cominciare dal rigore assegnato al Monopoli e fischiando la fine della partita in largo anticipo dopo aver assegnato all’Akragas una sacrosanta punizione dal limite. Ebbene, quando sembrava avere in mano la partita, la squadra allenata da Raffaele Di Napoli, subisce incredibilmente un altro ko.
Gomez, grazie al pareggio, è stato uno dei migliori in campo, ma migliore in assoluto è stato Luca Palmiero un ragazzo che sa tenere la palla e che per poco sul finire dei primi 45 minuti, non segna e lo avrebbe meritato.
Vorrei soffermarmi al 30° del primo tempo con l’urlo liberatorio dei tifosi al gol pareggio di Gomez, un urlo che la dice lunga sullo stato d’ansia che vive il pubblico. Altre due volte si è
gridato al gol, all’80° proprio con Palmiero che sfiora la traversa e al 90° con Cochis il cui tiro è parato miracolosamente.
Nel bilancio, però, sono tantissimi i tiri a vuoto con tanta corsa inutile e fiato sprecato da parte dei ragazzi biancoazzurri.
L’Akragas, in pratica, tiene palla ma perde la partita secondo quello che è diventato un copione da incubo.
Agli avversari, che se la godono, anche stavolta è bastata una sola occasione per fare festa mentre qui da noi comincia la solita litania sul futuro della squadra con una domanda finora tenuta nascosta: Di Napoli sarà ancora l’allenatore dell’Akragas?
Eugenio Cairone