C’è anche un agrigentino tra gli indagati nell’inchiesta “Hydra” sul “sistema mafioso lombardo”, con la presenza di esponenti di ‘Ndrangheta, Cosa nostra e Camorra ribattezzata “mafia a tre teste” o “supermafia”. Si tratta del trentanovenne di Canicattì, Gioacchino Amico. La Procura della Repubblica di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio di 143 persone. La richiesta di rinvio a giudizio è firmata dal Procuratore di Milano Marcello Viola con la pm Alessandra Cerreti e il sostituto Rosario Ferracane.
Questo “sistema mafioso lombardo”, sostiene l’accusa, decideva strategie, estorsioni, azioni intimidatorie, omicidi, esercitava forti influenze sulle gare d’appalto e gestiva il traffico di stupefacenti. I pm avrebbero individuato cinque gruppi che compongono il “consorzio”. Amico è stato arrestato lo scorso gennaio dopo un articolato iter processuale fra tribunale del riesame e cassazione.
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