Gli agrigentini definiti “un po’ troppo maleducati”. Peccato però che allo stadio Esseneto domenica scorsa, primo ottobre, a gettare petardi all’intero del manto durante la sfida Akragas- Trapani siano stati proprio i tifosi del granata! Una affermazione poco carica quella rilasciata, per di più, dal presidente del Trapani, Valerio Antonini, durante la trasmissione sportiva del canale trapanese Tele sud. Il “tale” si è permesso di offendere gli agrigentini, con il benestare della conduttrice che, anziché stigmatizzare, ha parlato di un episodio avvenuto anni fa sul campo di basket di Agrigento, al quale dice di aver assistito personalmente. Tutto nasce dalla polemica tra lo stesso presidente del Trapani e quello dell’Akragas, Deni.
A decidere la partita valida per il campionato di Serie D Girone I è stato un calcio di rigore trasformato da Andrea Cocco. Un episodio non privo di polemiche scatenate dalla formazione biancazzurra, la quale parla di fischio inventato da parte del direttore di gara. Da qui è partito il fuoco tra i due presidenti. “Antonini ha visto la partita tranquillamente in tribuna e nessuno ha fatto polemica- ha detto Deni a La Sicilia-. Se poi gli ultras fanno il coro tra loro e si insultano non mi pare che sia la prima volta. Dice di essere stato aggredito? In realtà è successo l’esatto contrario. Del resto è lui stesso a dire di avere provato a forzare la porta col tentativo del nostro dirigente che lui chiama inserviente di spiegargli che non si poteva. Sul campo per regolamento non può entrare nessuno fino a quando l’arbitro non abbia abbandonato il terreno di gioco. Antonini deve studiare il regolamento”.
Il presidente del Trapani ha replicato: “Non mi sento sinceramente di prendere lezioni né di conoscenza di regolamenti né di comportamenti da chi, subito dopo l’increscioso fatto che mi ha riguardato e che è stato visto in diretta dalle televisioni collegate, si è affrettato a chiedermi scusa garantendo davanti a 10 presenti che sarebbe duramente intervenuto contro chi si era reso protagonista di una vicenda che nulla ha a che fare con il mondo dello sport”.
Si è assistito ad un attacco mediatico poco elegante nei confronti dello sport agrigentino tutto e la Fortitudo dice la sua: “Agrigento da sempre si contraddistingue per fair play in campo e in tribuna, sia i giocatori che tifoseria sono in riconosciute in tutta Italia per lo spirito di accoglienza e condivisone.
Allo stesso modo rivolgiamo solidarietà all’Akragas Calcio.
Siamo certi che i tifosi biancazzurri di entrambe le compagini sportive saranno ancora più vicine alle nostre società, carichi di entusiasmo più che mai, pronti a riempire lo stadio ed il palazzetto ed animati da una sana passione per il calcio e il basket, così come tutti gli agrigentini, perché è insito nel senso stesso dello sport l’appartenenza ai colori della Città, senza necessità alcuna che le due società appartengano alla stessa proprietà, ma semplicemente per profonda tradizione sportiva che queste due società si onorano di rappresentare in tutta Italia.
Il fair play ed il rispetto dell’avversario sono condizioni imprescindibili del sano agonismo, quello che deve essere portato avanti e che deve rappresentare il territorio, sopratutto quello siciliano già vessato da altre piaghe.
Ci auguriamo che i toni pesanti e poco eleganti di questi ultimi giorni vengano smorzati. Nel frattempo noi portiamo avanti la faccia bella e pulita dello sport agrigentino e siciliano, la faccia di due società come Fortitudo e Akragas.”
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